A.A.A. Bambocciona cerca casa!
"Mandiamo i 'bamboccioni' fuori di casa" ... eccomi qua, signor Ministro Padoa Schioppa, mi presento: mi chiamo Raffaella, ho 30 anni e sono una rappresentante del popolo dei bamboccioni! Vivo con mia madre a quando ho emesso il primo vagito, anzi ad essere precisi da 9 mesi prima, e questa condizione non mi è mai pesata: economicamente avrei avuto la possibilità di emanciparmi ancora anni fa, magari con sacrifici, ma l'avrei comunque potuto fare. Mi ha fatto sempre comodo starmene a casa perchè mi consentiva certi privilegi che non erano da tutti. E allora, perchè ho aperto questo blog? Perchè dalla fine di quest'estate ho realizzato che forse è davvero arrivato il momento di spiccare il volo. O forse, più sinceramente, perchè ho voglia di vedere se riesco a cavarmela da sola o forse perchè a 30 anni è ora che uno abbia un suo nido in cui essere padrone di fare tutto quello che vuole!!!
sabato 13 ottobre 2007
Una tra 2035
Udite, udite! Sul Messaggero Veneto del 12/10/2007 spiccava un bel titolone "Ecco i bamboccioni udinesi, precari e figli di papà: Vive ancora in famiglia il 23% dei residenti con età fra 25 e 40 anni". Ragazzi ... mi hanno schiaffata in prima pagina!!! Ma vediamo insieme l'interessante articolo della giornalista Giacomina Pellizzari: "Hanno tra i 25 e i 40 anni d’età e vivono ancora con i genitori. A Udine i bamboccioni, quelli che il ministro Tommaso Padoa Schioppa vorrebbe fuori di casa, sono 4.991 in prevalenza maschi. [...] Una fotografia tutta italiana che in città, secondo le stime dell’ufficio statistica e dell’anagrafe del Comune, è caratterizzata da circa 2.956 maschi e 2.035 femmine conviventi con mamma e papà" In prevalenza maschi ... ma ci sono anche femmine e io sono una di quelle 2.035. Continua: "Non tutti restano in famiglia per scelta, troppo spesso, infatti, sono costretti a farlo perché da lavoratori precari non ce la fanno a pagare un affitto"; vero ma non è il mio caso, l'articolo comunque continua evidenziando in termini di percentuali il dilagare dei contratti a progetto o degli stages gratuiti soprattutto per neolaureati. Interessante invece il passaggio in cui Emiliano Giareghi della Cgil afferma: "I lavoratori dipendenti neo assunti percepiscono uno stipendio mensile di 800-900 euro. Con questa cifra come si fa a pagare un affitto? È evidente che prima di mettere su famiglia i giovani ci pensano due volte". Due volte? Anche quattro, cinque, sei! A proposito, non ve l'avevo ancora detto: questo mese sono passata di livello con conseguente aumento economico!!! Ben 39,1 € in più lorde a fine mese! Questo è il vero motivo che mi ha spinta a cercare casa: FINALMENTE, CON L'AUMENTO, POSSO PERMETTERMI UNA CASA!!! Meglio continuare con l'articolo: Glauco Pittilino, segretario della Camera del lavoro, sostiene che "I nostri giovani non hanno l’autonomia di un ragazzo tedesco disposto a vivere fuori casa di espedienti e di precarietà. Tutto sommato in famiglia stanno bene, tant’è che a fatica rinunciano a un certo benessere". Non ha tutti i torti: se decido di trovarmi una casa non è certo per condividerla con amici ma per godermela da sola. E poi: a 30 anni permetterete che una persona con uno stipendio possa poter scegliere di essere responsabile solo per se stesso del posto in cui vive? Relativamente al benessere che si gode stando in famiglia ... non aggiungo nulla, è innegabile, purchè ovviamente ci sia un buon rapporto genitori-figli.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento